In merito alla vicenda dell’aeroporto di Crotone vi riportiamo integralmente il comunicato dell’ing. Manlio Guadagnuolo, Consigliere di Amministrazione S.A.Cal. S.p.A. e Amministratore Unico Sacal GH S.p.A.
La vicenda dell’aeroporto di Crotone, che è stata nei giorni scorsi stigmatizzata sui media regionali e nazionali, è sintomatica di una gestione inappropriata della S.A.Cal. S.p.A., che si sta operando da circa otto mesi.
Fin dall’insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione, avvenuto l’11 maggio scorso, sono emerse, in forma chiara ed evidente, due scuole di pensiero e due “modi operandi” totalmente diversi: da un lato, chi, come me, ha promosso azioni volte ad una gestione esclusivamente manageriale e mirata al raggiungimento di obiettivi di sviluppo, di traffico aereo e di bilancio, a breve, medio e lungo termine; dall’altro, chi ha avuto il timone in mano, ed ha effettuato una navigazione a vista, senza alcuna preventiva programmazione e organizzazione.
Fin da subito, ho evidenziato che “in una gestione manageriale i sentimenti e i desideri devono trovare conforto nei numeri” e che sarebbe stato necessario predisporre, senza indugio, piani industriali aggiornati e attendibili per gli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone, nonché il nuovo piano industriale della S.A.Cal., riguardante le prospettive della gestione integrata dei tre scali calabresi, mantenendo quale fulcro l’aeroporto internazionale di Lamezia Terme, non a caso collocato tra gli scali strategici nel Piano Nazionale degli Aeroporti.
Tutto ciò sarebbe stato indispensabile per fare una seria previsione e programmazione della gestione unitaria dei tre scali calabresi, con dati attendibili, prospettive concrete e lungimiranti, e obiettivi raggiungibili.
Tali considerazioni sono state da me effettuate nell’ambito delle riunioni dei C.d.A. della S.A.Cal., nonché dettagliatamente evidenziate nella relazione da me presentata nella seduta del Consiglio Comunale di Lamezia Terme dello scorso 19 settembre – per la quale ho ricevuto gli apprezzamenti unanimi di tutti i Consiglieri Comunali (sia di maggioranza che di opposizione) – e poi depositata e allegata al verbale del C.d.A. tenutosi nel pomeriggio dello stesso giorno, nel quale ho evidenziato anche le priorità deliberate nello stesso Consiglio Comunale, tra cui, in primis, la realizzazione della nuova aerostazione nello scalo di Lamezia Terme, la redazione dei piani industriali e la salvaguardia dei livelli occupazionali.
Proprio per questo, ritengo siano non peregrine le preoccupazioni del Sindaco di Crotone sul futuro dello scalo pitagorico, avendo evidenziato “lentezza”, “improvvisazione”, “leggerezza”, “assenza di un reale piano di rilancio”, e che “la S.A.Cal. non ha il management necessario per affrontare la sfida della gestione unitaria dei tre scali calabresi”.
Ma se è stata operata una gestione improvvisata e raffazzonata da parte della S.A.Cal., nonché priva di alcuna visione strategica, non si può non evidenziare che il management della S.A.Cal., fin dal nostro insediamento, è stato ed è attualmente rappresentato solo ed esclusivamente dal Presidente e Amministratore Delegato Dott. Arturo De Felice, che assomma in sé tutte le deleghe e, quindi, tutte le responsabilità sui risultati presenti e futuri.
Al riguardo, nel Consiglio di Amministrazione abbiamo fin dal principio offerto disponibilità e aiuto al Dott. De Felice, con proposte e azioni concrete, non avendo certo l’intenzione di ledere maestà, ma il Presidente ha fortemente voluto operare in forma di “uomo solo al comando”, senza condividere e accettare idee e suggerimenti.
Pertanto, pur in assenza dei piani industriali e di una seria e concreta programmazione, l’azione della S.A.Cal. è stata improntata, dapprima, sull’acquisizione della gestione dello scalo di Reggio Calabria, e, immediatamente a seguire, sulla riapertura e gestione dello scalo di Crotone, affidandosi incautamente ad un intermediario commerciale di una compagnia aerea, con i risultati che ben conosciamo.
In molti si stanno chiedendo quali saranno gli effetti sul bilancio 2017, ma soprattutto su quello del 2018, della S.A.Cal. S.p.A., per via degli investimenti infruttuosi effettuati finora su Crotone e di quelli effettuati su Reggio Calabria (comprese le spese per le attrezzature e per il personale). Ma di ciò, ad oggi, nessuno è a conoscenza, come non si è a conoscenza delle previsioni di “break even point” per ciascuna delle due nuove gestioni.
Ma vi è di più. Pur rappresentando lo scalo lametino il “core business” della S.A.Cal. S.p.A., tale discutibile opera gestionale ha, peraltro, finora, penalizzato lo scalo “strategico” internazionale di Lamezia Terme, per il quale in questi mesi nulla è stato fatto, nonostante le mie sollecitazioni in C.d.A. a potenziare, a brevissimo termine, l’attuale aerostazione (anche implementando nuove aree check-in ed efficienti e moderne infrastrutture informatiche), nonché ad accelerare la realizzazione della nuova aerostazione, indispensabili per scongiurare gli attuali pericoli di sicurezza per i passeggeri nei casi di “troppo pieno” dell’aerostazione, migliorare sensibilmente la qualità dei servizi ai passeggeri ed attrarre nuove aliquote di traffico passeggeri sulle rotte nazionali e internazionali.
Infine, nell’ultimo C.d.A. di S.A.Cal. dello scorso mese di dicembre – ancora una volta senza aver prodotto alcun preventivo studio di fattibilità sulla migliore soluzione tecnico-economica da adottare – su proposta del Presidente e A.D. Dott. De Felice, è stato deliberato, con il mio voto contrario, di affidare a terzi la gestione dei servizi di handling negli scali di Reggio Calabria e Crotone, senza valutare se potesse essere più conveniente gestirli attraverso la controllata Sacal GH, godendo in tali scali del monopolio sulla gestione di tali servizi, essendo al di sotto della soglia dei 2 milioni di passeggeri.
Diversamente dalla gestione S.A.Cal. sono andate le cose in Sacal GH S.p.A., società controllata da S.A.Cal. S.p.A., che si occupa della gestione dei servizi a terra, ai passeggeri e agli aeromobili, nello scalo lametino, nella quale Sacal GH, dallo scorso 11 maggio, rivesto il ruolo di Amministratore Unico, su nomina del C.d.A. di S.A.Cal. e su proposta del Presidente De Felice “in considerazione della esperienza e professionalità”, come si rileva dal mio curriculum e dal verbale del C.d.A..
Difatti, sulla mia gestione altamente manageriale della Sacal GH, i Consiglieri di Amministrazione della S.A.Cal., tra cui il Presidente De Felice, nella seduta dello scorso 14 settembre “apprezzano l’operato svolto nell’interesse della società controllata”, mentre nell’Assemblea dei Soci della S.A.Cal. dello scorso 9 ottobre e nell’Assemblea del Socio Unico (S.A.Cal.) della Sacal GH dello scorso 14 novembre, sono state evidenziate le risultanze positive dei primi mesi della mia gestione e le previsioni incoraggianti dei risultati di fine anno 2017.
Inoltre, nel corso dell’incontro della Sacal GH con le Organizzazioni Sindacali, dello scorso 18 ottobre, su mia proposta, è stato approvato il “Regolamento di valutazione e valorizzazione del personale”, e le OO.SS. hanno dichiarato che si è trattato di un accordo che rappresenta una “svolta epocale” in quanto i lavoratori “non saranno più valutati sulla base di simpatie o raccomandazioni politiche ma sul merito e sul valore di ciascun dipendente”.
È chiaro ed evidente, pertanto, che la mia esperienza e opera manageriale rappresenta, in S.A.Cal., elemento di disturbo per “il manovratore” o “i manovratori” del momento.
Ma è altrettanto evidente che io sia stato nominato nel C.d.A. della S.A.Cal. non dal Comune di Lamezia Terme ma dall’Assemblea dei Soci della S.A.Cal., e che io sia stato nominato Amministratore Unico della Sacal GH non dal Comune di Lamezia Terme bensì dal C.d.A. della S.A.Cal..
Resta il fatto che la preoccupante vicenda di Crotone è soltanto la punta dell’iceberg dell’attuale discutibile gestione degli aeroporti calabresi.
La Calabria, per volare alto, non ha bisogno di presunti manager docili e plaudenti, ma di manager e tecnici autorevoli, seri e competenti, per incentivare (e non spaventare) gli investimenti, soprattutto quelli privati, assolutamente indispensabili per ricreare lo sviluppo e l’occupazione di questa regione.
ing. Manlio Guadagnuolo